Giuseppe Savoca ▪️ Informatica umanistica, Infocrazia, automi e intelligenze artificiali
28 maggio 2024, ore 15:15 ▪️ Auditorium “Giancarlo De Carlo”
Bio Professore emerito presso l’Università di Catania, ha insegnato Letteratura italiana contemporanea e Filologia italiana. Ha pubblicato monografie e studi sul Settecento, Leopardi, Parini, Verga, Tozzi, Gozzano, Svevo, Palazzeschi, Montale, Ungaretti, Rebora, Saba e altri. L’approfondimento dei problemi ermeneutici in direzione linguistica e filologica lo ha portato all’elaborazione di un originale modello di concordanza computerizzata. A suo nome, nella collana «Strumenti di Lessicografia Letteraria Italiana» dell’editore Olschki, da lui fondata, sono uscite una trentina di concordanze, alle quali si affianca un Vocabolario della poesia italiana del Novecento (Zanichelli, 1995).
Dopo la fondazione di un Centro di Informatica Letteraria, ha promosso l’istituzione, presso l’Università di Catania, e coordinato per tutta la sua durata (dal 1989 al 2012), un Dottorato di ricerca in «Italianistica – Lessicografia e Semantica del Linguaggio Letterario Europeo», che ha costituito un grande laboratorio per la vocabolarizzazione della poesia italiana moderna e contemporanea, esteso anche al lessico delle traduzioni dei poeti. La sua impresa lessicografica si inserisce nel quadro delle attività del CLIPON (Gruppo Nazionale di Coordinamento del Consiglio Nazionale delle Ricerche per le «Concordanze della Lingua Italiana Poetica dell’Otto/Novecento»), di cui è stato promotore e Presidente del Consiglio scientifico, e che negli anni 1984-2000 ha visto riunite le Università di Catania, Roma La Sapienza, Roma Tor Vergata, Torino, Cagliari, Urbino e Lecce.
Ha pubblicato nel 2008 per Olschki una edizione critica del Canzoniere di Petrarca, insieme a uno studio introduttivo (Il Canzoniere di Petrarca tra codicologia ed ecdotica), servendosi degli strumenti della lessicografia letteraria per una lettura di molti loci critici dei Rerum vulgarium fragmenta e fornendo nuove letture e interpretazioni di passi controversi.
Tara Andrews ▪️ The medieval Mediterranean in…data? Interpretation, conjecture and digital methods
29 maggio 2024, ore 10:20 ▪️ Auditorium “Giancarlo De Carlo”
It is by now a commonplace to observe that one of the biggest challenges of studying the history of most medieval Mediterranean societies is the amount of information we don’t have – the documents that didn’t survive, the conversations that weren’t recorded, the biases, both contemporary and modern, that color the narratives that we are given. Yet despite the challenges, we are constantly being treated to new and fascinating insights and understanding about all of these societies, thanks to the hard work, enthusiasm, and brilliance of many scholars in the field. In this talk I will examine the ways in which digital methods have been helping us in this work, some areas where these methods are still perceived to hinder our progress, and reflect on how we can meet the wider challenge of performing computational analysis on sets of data that will always be subject to conjecture and even dispute.
Bio University Professor of Digital Humanities at the Institute for History in 2016, she has also served as a Scientific Director of the Austrian Centre for Digital Humanities and Cultural Heritage (ACDH-CH) at the ÖAW since 2018. With a Bachelor of Science in Humanities and Engineering from the Massachusetts Institute of Technology (1999), and the degrees of Master (2005) and Doctor (2009) of Philosophy in Byzantine and Armenian studies from the University of Oxford, her dual scientific training as well as her professional experience in the software industry has provided valuable and rare perspectives on the use of digital and computational methods in humanities domains. Andrews’ fields of expertise include the history and historiography of the Christian Near East in the tenth to twelfth centuries, the application of computational and statistical methods for reconstruction of the copying history of ancient and medieval manuscripts (stemmatology), and reflection on the implications of employing digital media and computational methods in humanities contexts. She has been invited to give keynote presentations at both academic and industry conferences, has contributed to both the Armenian-source content and the technical maintenance of the online “Prosopography of the Byzantine World”, has edited or co-edited two collections of papers on the subject of software and computational analysis in textual studies, and has published several journal articles as well as a monograph on topics that cover both medieval Armenian history and digital scholarly practice. Her scientific output also extends to research software, most notably the ‘Stemmaweb’ suite of online tools for analysis of text variants and their associated stemma hypotheses, but also including a range of smaller tools whose source code has been released to the public on Github. From 2021–2026 she will be PI of the ERC project RELEVEN, aiming to bring a new perspective to the history of the eleventh century in the Christian world by digitally re-modeling the data we have.
Invited
Salvatore Capasso ▪️ Il Mediterraneo: un mare di opportunità e sfide
28 maggio 2024, ore 17:45 ▪️ Auditorium “Giancarlo De Carlo”
Il Mediterraneo è un’area caratterizzata da grandi differenze socio-economiche e culturali. Lo shock pandemico prima, e la guerra Russo-Ucraina e l’inflazione poi, hanno accentuato alcune di queste divergenze, ma hanno anche aperto la strada a processi di aggiustamento e di convergenza tra i Paesi delle diverse sponde che fanno di questo mare un’area di grandi opportunità di crescita e sviluppo. Il Mediterraneo è uno degli scenari chiave nel quale si giocheranno le più importanti sfide geopolitiche ed economiche globali come il cambiamento climatico, il calo demografico o la transizione digitale. In particolare, la transizione digitale e il connesso cambiamento tecnologico rappresentano una delle sfide più rilevanti dell’area ma dalla quale possono sorgere grandi opportunità di crescita e sviluppo non solo per i Paesi della sponda Sud.
Bio È professore ordinario di Politica Economica presso l’Università di Napoli Parthenope e dal 1 giugno 2015 al 31 maggio 2019 è stato Direttore dell’ISSM che, in seguito al suo progetto presentato al CNR, è confluito nell’attuale ISMed. Dal 1 aprile 2023 è direttore del dipartimento scienze umane e sociali, patrimonio culturale del CNR. I suoi interessi di ricerca si centrano su temi di Economia dello Sviluppo e della Crescita Economica e su temi di Economia Monetaria e Finanziaria. In particolare, negli ultimi anni si è occupato della relazione tra economia sommersa e sviluppo finanziario e della relazione tra corruzione e crescita economica. È autore di molteplici pubblicazioni e articoli su riviste nazionali e internazionali.
È stato “visiting professor” presso numerose università, tra cui l’Università del Wisconsin Milwaukee (USA), l’Università di Santiago de Compostela (Spagna) e l’Università di Manchester (UK) ed è stato membro di diversi Consigli Scientifici di istituzioni nazionali e internazionali.
Ha coordinato diversi gruppi di ricerca in progetti nazionali e internazionali ed è stato responsabile di un progetto finanziato dalla Commissione Europea intitolato “Rethinking Finance for Stability and Growth”. Ha contribuito ad organizzare numerose conferenze e workshop e sono numerose le conferenze nazionali e internazionali in cui ha presentato i suoi lavori scientifici.
Dal 2013 al 2015 è coordinatore del Dottorato in “Governance, Management and Economics” dell’Università degli studi di Napoli “Parthenope” ed ha fatto da supervisore a numerosi studenti di dottorato. Ha una vasta esperienza di insegnamento su temi di Macroeconomia e Politica Economica sia a livello di corsi di laurea che di dottorato ed ha insegnato in università italiane (Università di Napoli Parthenope, Federico II) e straniere (Università di Santiago de Compostela, Manchester, Liverpool, Wisconsin).
Andrea Mazzucchi ▪️ Approcci integrati per la filologia digitale: l’esempio dantesco tra testo e paratesti (con la collaborazione di Vittorio Celotto)
30 maggio 2024, ore 9:00 ▪️ Aula Magna “Santo Mazzarino”
L’intervento intende mostrare quanto la transizione digitale in ambito filologico possa essere fruttuosa per restituire efficacemente la complessa testualità medievale e i meccanismi della sua tradizione. In particolare si descriveranno due recenti esperienze di filologia digitale relative ai testi di Dante e alle diverse morfologie dell’antica esegesi sulla Commedia.
Bio Insegna Filologia italiana e dantesca presso l’Università di Napoli Federico II; dirige il Dipartimento di Studi Umanistici dell’Ateneo napoletano e la Scuola di Alta Formazione in “Storia e filologia del manoscritto e del libro antico” presso la Biblioteca Oratoriana dei Girolamini di Napoli. Coordina il Dottorato di ricerca in “Testi, tradizioni e culture del libro” presso la Scuola Superiore Meridionale. È socio ordinario dell’Accademia Pontaniana e della Società Nazionale di Scienze, lettere e arti. Fa parte delle Commissioni preposte all’Edizione Nazionale degli Antichi Commenti alla Commedia e alla Nuova Edizione Commentata delle Opere di Dante. È vicepresidente del Centro Pio Rajna, dirige il Centro di ricerca interuniversitario Scritture e civiltà. Libri e testi nell’Italia medioevale ed è componente del Consiglio direttivo della Casa di Dante in Roma e della Società dei Filologi della letteratura italiana. È direttore responsabile della “Rivista di Studi Danteschi”, di “Filologia e critica”, di “Italia medievale e umanistica”, nonché direttore editoriale della casa editrice Antenore. Ha coordinato, per il PNR 2021-2027 del MIUR, l’ambito di Discipline storico letterarie e artistiche. Attualmente è il Responsabile scientifico nazionale dello Spoke 3 “Digital Libraries, Archives and Philology nell’ambito del Partenariato Esteso CHANGES (Cultural Heritage Active Innovation for Sustainable Society). Le sue ricerche sono rivolte prevalentemente allo studio della letteratura italiana medievale, con particolare attenzione all’opera di Dante e alla sua prima ricezione, indagate secondo una prospettiva filologica integrata che interseca riflessioni testuali, materialità del libro e iconografia. È autore di oltre duecento pubblicazioni.